Scegliere la e-mobility Hyundai è sempre più vantaggioso.

Scegliere la e-mobility Hyundai è sempre più vantaggioso.

Le normative locali premiano la sostenibilità.
Chi possiede una vettura elettrica può contare su importanti agevolazioni che semplificano la vita e consentono numerosi risparmi.

Ecco quali sono i vantaggi della Campania:

*Esenzione bollo 5 anni (60 mesi solari) per veicoli elettrici

*Dopo i 60 mesi per gli elettrici si corrisponde un bollo pari a 1/4 del dovuto

*Esenzione bollo 3 anni per veicoli ibridi benz/ele

In particolare: 

  • Napoli : ACCESSO ZTL alla tariffa agevolata di € 10 per veicoli ibridi ed elettrici, STRISCE BLU GRATIS per veicoli elettrici e con tariffe agevolate per veicoli ibridi.
  • Salerno : ACCESSO GRATUITO ZTL e sosta gratuita per veicoli ibridi ed elettrici
  • Caserta : STRISCE BLU GRATIS e ACCESSO ZTL GRATUITO per veicoli ibridi ed elettrici.

 

Tra i diversi modelli e-mibility c’è Kona Electric 

 

 

 

 

 

 

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Le domande più frequenti sulle auto elettriche.

1. Le auto con tecnologia elettrica Hyundai richiedono una speciale manutenzione?

Il motore elettrico presente nelle vetture eco Hyundai non prevede interventi di manutenzione aggiuntivi rispetto ad un veicolo dotato di motore con alimentazione termica tradizionale.

Per i propri veicoli con sistema di alimentazione ibrido o elettrico, HYUNDAI garantisce la batteria per 8 anni o 160 mila km.

4. Qual è l’autonomia di guida delle auto elettriche?

La nuova KONA Electric ha un’autonomia di guida fino a 449 Km.
IONIQ ha un’autonomia di guida dichiarata superiore a 280 Km.

5. Come e dove si ricaricano le batterie?

Le auto elettriche possono essere ricaricate collegandole a dispositivi di ricarica, pubblici o privati, che siano provvisti di un connettore CCS di Tipo2, sia esso monofase o trifase. Per la ricarica quotidiana, Hyundai offre ai propri clienti un kit per la ricarica ”domestica” opportunamente dimensionato e con potenza regolabile che garantisce sicurezza nell’utilizzo continuativo. Il veicolo può essere inoltre ricaricato occasionalmente attraverso l’utilizzo del cavo in dotazione collegandolo ad una normale presa elettrica schuko.

6. In quanto tempo si ricaricano?

I tempi di ricarica dipendono dalla tipologia e dalla potenza elettrica massima erogabile dal dispositivo di ricarica.
Quando si utilizza una stazione di ricarica rapida da 100 kW a corrente continua (DC), la batteria agli ioni polimeri di litio di KONA Electric impiega circa 54 minuti per caricarsi fino all’80%. Se si effettua il collegamento a una stazione da 50 kW, il tempo di ricarica della batteria da 39 kWh è di 57 minuti, mentre la versione da 64 kWh è di 75 minuti.
Considerando un dispositivo di ricarica in corrente alternata, con potenza erogabile di 6,6 kW, le batterie di IONIQ si ricaricano completamente in circa 4,5 ore. Considerando invece un dispositivo di ricarica in corrente continua, la potenza fruibile per la ricarica di IONIQ sale a 100kW e i tempo di ricarica per raggiungere l’80% scendono a meno di 25 minuti.

7. Dove posso trovare una mappa dei punti di ricarica pubblici?

Le vetture elettriche di Hyundai sono dotate di un sistema di navigazione integrato capace di rilevare lo stato di carica delle batterie e di indicare sulla mappa l’area raggiungibile con l’80% della carica corrente e i punti di ricarica pubblici in essa raggiungibili.
L’utente può prenotare la colonnina e pagare la ricarica molto semplicemente tramite opportune applicazioni scaricate sul proprio smartphone.

HYUNDAI NEXO E IL FUTURO A IDROGENO

HYUNDAI NEXO E IL FUTURO A IDROGENO

Un nuovo passo avanti per la mobilità a zero emissioni

 

Presentato nel 2018, Hyundai NEXO è la seconda generazione di SUV a idrogeno Hyundai.

Unendo la praticità di un SUV ai sistemi di guida autonoma e alla ventennale esperienza di Ricerca e Sviluppo di Hyundai nel settore della mobilità a idrogeno, garantisce un’autonomia di 666 km (WLTP) a fronte di un tempo di rifornimento di soli cinque minuti, mentre le emissioni si riducono al solo vapore acqueo.

Migliorando il già apprezzato ix35 Fuel Cell, NEXO introduce il più innovativo propulsore eco-friendly rendendo la tecnologia a idrogeno più compatta, leggera e resistente.

NEXO è all’avanguardia anche in termini di tecnologie di bordo e sistemi di assistenza alla guida e sicurezza: proprio per questo Euro NCAP ha premiato il modello come Best in Class del 2018 nella categoria SUV di grandi dimensioni. Inoltre, durante la guida l’aria dell’ambiente esterno viene purificata, arrivando a filtrare il 99,9% delle polveri sottili, comprese quelle inferiori al particolato PM 2.5.

Le celle a combustibile, il motore elettrico, la batteria e i serbatoi di idrogeno funzionano in sinergia. Quando l’idrogeno immagazzinato nei serbatoi passa alla batteria, si scompone in protoni ed elettroni. Il flusso di elettroni creato nella cella a combustibile fornisce elettricità per alimentare il motore elettrico, mentre i protoni reagiscono con le molecole di ossigeno nell’aria generando calore e acqua, che costituisce l’unica emissione della NEXO. L’aria purificata non utilizzata nella cella a combustibile viene a sua volta reimmessa nell’ambiente attraverso lo scarico, contribuendo così alla riduzione dell’inquinamento da polveri sottili.

Unica casa automobilistica al mondo ad offrire tutte e quattro le principali alimentazioni alternative, Hyundai fissa con NEXO un altro importante tassello della sua strategia di e- mobility a lungo termine, che vede il lancio entro il 2025 di 18 nuovi modelli a zero o basse emissioni a livello globale – tra Fuel Cell, ibridi, elettrici e ibridi plug-in – accelerando lo sviluppo della guida a emissioni zero.

Pioniera nello sviluppo dei veicoli alimentati a idrogeno, Hyundai ha inoltre recentemente presentato la propria ‘FCEV Vision 2030’, che punta ad accelerare lo sviluppo di una società a idrogeno, aumentando la capacità di produzione di veicoli Fuel Cell ed esplorando nuove opportunità di business nella fornitura dei sistemi fuel cell sviluppati in house ad altre realtà del mondo dei trasporti.

L’evento testimonia ancora una volta il ruolo di Hyundai nello sviluppo della mobilità a idrogeno su scala globale: attiva nel settore dal 1998 con quello che è oggi il più grande centro R&D sull’idrogeno nel mondo, la casa automobilistica coreana ha inaugurato per prima, nel 2013, la produzione in serie di veicoli a idrogeno con ix35 Fuel Cell.

Il Suv è già circolante in Italia, grazie al progetto LIFEalps:

  • Hyundai consegna 10 unità del SUV NEXO alimentato a idrogeno a SASA, Società Autobus Servizi d’Area
  • SASA, coordinatrice del progetto LIFEalps insieme all’Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bolzano (IIT), metterà a disposizione le vetture alle aziende del territorio, supportando la diffusione di mobilità a emissioni zero
  • Con un’autonomia di 666 km e un rifornimento in cinque minuti, Hyundai NEXO diviene protagonista in questo progetto
  • Hyundai gioca un ruolo chiave nello sviluppo della mobilità sostenibile su scala globale, grazie alla gamma green più completa al mondo che offre tutte le diverse alimentazioni a zero e basse emissioni

 

7 febbraio 2020 Dieci esemplari di Hyundai NEXO, il SUV a celle a combustibile fiore all’occhiello dell’offerta elettrificata del brand, arrivano ad ampliare la flotta Hyundai a idrogeno già circolante in Alto Adige, area che si contraddistingue per l’impegno verso una mobilità a zero emissioni.

A consegnare le vetture a SASA – azienda di trasporto pubblico delle città di Bolzano, Merano e Laives – Andrea Crespi, Direttore Generale di Hyundai Italia, in occasione di una conferenza stampa tenutasi presso la sede della Provincia di Bolzano alla presenza anche del Presidente della Giunta Arno Kompatscher, che ha anch’egli ricevuto – insieme agli Assessori alla Mobilità e all’Ambiente e Energia Daniel Alfreider e Giuliano Vettorato – le chiavi di uno degli esemplari di NEXO, che verrà utilizzato dalla Giunta Provinciale.

SASA, coordinatrice insieme all’Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bolzano (IIT) del progetto LIFEalps (Zero Emission Services for a Decarbonised Alpine Economy), consegnerà infatti a sua volta le dieci unità di Hyundai NEXO a varie realtà attive sul territorio attraverso formule di noleggio gestite dallo stesso IIT, presso la cui sede è attiva la prima stazione di rifornimento a idrogeno del territorio italiano.

I  dieci  esemplari di  Hyundai  NEXO  si  vanno  così  ad  aggiungere  alla  flotta  di  auto a idrogenodelbrandgià circolanti in Alto Adige, facendo seguito alla prima NEXO “italiana” consegnata ad Autostrada del Brennero nel 2019 e alle 12 unità di SUV Hyundai ix35 Fuel Cell sulle strade della regione già dal 2014.

 

IL PROGETTO LIFEALPS

 Il progetto LIFEalps (LIFE17 IPC IT 000005 – Zero Emission LIFE IP), promosso dal 2019 da SASA e IIT insieme a numerosi partner e finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea, vuole catalizzare lo sviluppo di un sistema di trasporto su strada ad emissioni zero in Alto Adige, lungo il corridoio del Brennero (principale asse europeo del traffico) e nelle regioni limitrofe, facendone un modello eccellente di integrazione pubblico-privato, con il comune obiettivo di rendere sempre più concreta una mobilità a zero emissioni e ridurre drasticamente l’emanazione di gas serra e di altre emissioni nocive.

A tale scopo, il progetto segue un piano strategico basato su tre principi – strettamente correlati tra di loro – fondamentali a uno sviluppo a 360° della mobilità elettrica: creare una rete infrastrutturale basilare, introdurre flotte pilota e offrire servizi a zero emissioni in vari settori.

Una parte importante di LIFEalps riguarda l’identificazione di numerose azioni complementari alle principali attività di progetto: dall’installazione di apparecchiature di ricarica elettrica e ad idrogeno, al dispiegamento di veicoli finanziati da una serie di enti pubblici e privati, regionali ed europei.

Per questo, il progetto prevede tra le altre azioni l’installazione di 33 colonnine di ricarica veloce di ultima generazione nonché l’apertura di 5 distributori di idrogeno per veicoli e autobus in Alto Adige e lungo l’A22 entro i prossimi 8 anni.

In combinazione con le infrastrutture esistenti e altri progetti previsti, si creerà una rete infrastrutturale basilare per tutte le forme di mobilità elettrica. L’avvio, poi, di flotte pilota con veicoli elettrici di varie categorie permetterà, a sua volta, l’introduzione di servizi a zero emissioni in vari settori come turismo, trasporto merci e trasporto di persone pubblico e privato.

Per l’Alto Adige questo progetto offre non solo la possibilità di fare un passo importante in direzione di un miglioramento della qualità di vita dei cittadini, ma di sviluppare ulteriormente un turismo di qualità sostenibile: se le infrastrutture necessarie sono presenti, allora l’Alto Adige può puntare proprio ai cittadini di questi paesi per tempo e cercare di attirarli come ospiti nella destinazione green Alto Adige.

 

SOLUZIONI DI NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

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Sono 80.000 le aziende di ogni dimensione e 3.000 le pubbliche amministrazioni che si affidano a questa soluzione. Non si arresta la crescita tra i privati senza partita IVA, con più di 40.000 contratti attivi.

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BMW X1 e X2 : In arrivo le Ibride Plug – in

BMW X1 e X2 : In arrivo le Ibride Plug – in

BMW X1 e X2 Ibride Plug – in

Valori di potenza e coppia pari a 220 CV e 385 Nm e un’autonomia a zero emissioni di ben 57 chilometri, sono le carte in tavola delle nuove Suv ibride alla spina.

 

 

 

 

 

 

La casa produttrice si appresta ad introdurre sul mercato delle auto la variante ibrida plug-in delle sue più piccole Suv. Stiamo parlando delle BMW X1 e X2., che con la versione xDrive25e, ricevono la tecnologia ibrida plug -in, cioè con presa di ricarica.

 

 

Disponibili in concessionaria entro la fine del mese di marzo, entrambe le Suv potranno avvalersi sotto pelle di un propulsore tre cilindri da 1.5 litri turbo benzina.

Il Propulsore è disposto all’anteriore in posizione trasversale ed è capace di erogare ben 125 CV e 220 Nm di coppia, a cui è stato abbinato un motore elettrico, posizionato sull’asse posteriore e capace di erogare 95CV e 165Nm. Il cambio automatico è a sei marce.

 

L’intero powertrain ibrido con presa di ricarica è così capace di offrire ben 220 CV e 385 Nm e, forte di una batteria agli ioni di litio da 10 kWh di capacità, fino a 57 km di autonomia in modalità esclusivamente elettrica con velocità massima di 135 km/h.

Le Suv con presa di ricarica saranno capaci di archiviare la pratica dello 0 -100 km/h in soli 6.9 e 6.8 secondi rispettivamente, di raggiungere una velocità massima di 193 km/h e 195 km/h rispettivamente e di consumare solamente 1.9 e 2.1 l/100 km con emissioni di CO2 pari a 43-48 g/km rispettivamente.

 

 

L’autonomia a zero emissioni, infine, potrà essere ripristinata tramite la BMW i Wallbox in circa 2.4 ore oppure sfruttando le decelerazioni o le frenate durante la marcia.

 

 

 

 

 

Saranno poi tre le modalità di guida (Auto eDrive, Max eDrive, Save e Battery) con le quali il guidatore potrà modificare le caratteristiche di funzionamento di entrambi i propulsori.

Immancabili, infine, le modalità di guida Comfort, Sport ed Eco Pro che modificano altri parametri del veicolo.

 

 

Nuova Hyundai i10: La citycar che pensa in grande

Nuova Hyundai i10: La citycar che pensa in grande

Nuova Hyundai i10 : La citycar che pensa in grande

 

La citycar si rinnova profondamente nell’aspetto , nell’abitacolo  e nella dotazione tecnologica: raffinato l’impianto multimediale e molti gli aiuti alla guida.

Le proporzioni della carrozzeria (367 cm la lunghezza) restano quelle di sempre, e puntano a dare all’abitacolo più spazio e luminosità possibili. Ma la resa estetica è tutta un’altra cosa: marcate nervature nelle fiancate e l’andamento a punta dei finestrini posteriori danno uno slancio non comune per un’auto di questa categoria. Il frontale conserva i due faretti circolari inseriti nella mascherina, ma quest’ultima è più estesa, amplificando l’impressione di larghezza. Cosa che, in effetti è, visto che la nuova Hyundai i10 ha guadagnato 2 cm rispetto alla vecchia (per un totale di 168 cm). Inoltre, i fari spigolosi e le vistose nervature nel cofano aggiungono la grinta che prima mancava.

La nuova Hyundai i10 è già ordinabile unicamente con il “mille” a tre cilindri a benzina da 67 CV. È abbinato al cambio manuale o a quello robotizzato (entrambi a cinque marce). Oltre al cruise control, al climatizzatore manuale e al sedile di guida regolabile in altezza, per tutti e tre gli allestimenti sono di serie preziosi dispositivi di sicurezza, come la frenata automatica d’emergenza (fino a 80 km/h, con anche il rilevamento dei pedoni), il mantenimento in corsia e l’allarme colpo di sonno.  La ricca Prime di serie ha pure i cerchi in lega di 16”, la ricarica wireless per i telefonini, il sistema di riconoscimento di alcuni segnali stradali (come quelli dei limiti di velocità, riprodotti nel cruscotto), oltre alla retrocamera e all’impianto multimediale completo di navigatore, Android Auto e Apple CarPlay.

A marzo 2020 il tre cilindri sarà proposto anche in versione a Gpl e, tre mesi dopo, l’offerta si allargherà alla variante turbo (solo benzina) da 100 CV per la sportiva N-Line (completa di una caratterizzazione estetica più grintosa).

 

 

 

 

 

Facilmente accessibile dalle ampie porte, l’abitacolo della nuova Hyundai i10 si conferma spazioso. Anche per chi viaggia dietro tanta, in particolare, l’aria sopra la testa e il divano è largo.  La finitura zigrinata e l’originale effetto a nido d’ape impresso in alcune plastiche (come quelle delle porte) rendono l’ambiente moderno e giovanile. Completamente rivista la plancia, che nell’aspetto ricorda quelle di auto di categoria superiore. La strumentazione analogica è chiara, completa e posta quasi alla stessa altezza dello schermo tattile di 8” dell’impianto multimediale. Quest’ultimo, dotato di scheda Sim, fornisce servizi come le informazioni in tempo reale sul traffico e i prezzi dei carburanti nella zona in cui ci si trova. Inoltre, alcune funzionalità sono gestibili dal telefono (tramite un’app): per esempio, si può inviare al navigatore di bordo l’itinerario del prossimo viaggio, sbloccare le porte o verificare dove la Hyundai i10 sia parcheggiata.

 

 

 

 

 

La posizione di guida leggermente rialzata della nuova Hyundai i10, con il sedile non troppo avvolgente, è confortevole. Pratica la leva del cambio collocata in alto, mentre il volante si regola soltanto in altezza. I comandi sono ben raggiungibili, a partire dalle due manopole nella consolle per il climatizzatore. Ok anche la disponibilità di portaoggetti: quello alla base della plancia è capiente (ingloba la presa Usb). E davanti al passeggero anteriore, oltre al classico cassetto, c’è una piccola mensola. Quanto al baule è capiente per la categoria (252 litri a divano su) e col pratico fondo posizionabile su due altezze.

 

Leggi e normative sugli pneumatici

Lo sai che non è possibile guidare qualsiasi pneumatico si voglia sulla propria auto? Le gomme che scegli devono essere approvate per il tuo veicolo.

 

Oltre alla necessaria approvazione degli pneumatici, esistono anche altre normative in materia di pneumatici.

 

Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere in merito:

 

-Approvazione degli pneumatici

-Etichetta europea dello pneumatico

-Obbligo di ruota di scorta a bordo

-Obbligo di gomme invernali

 

Pneumatici approvati

Per sapere quali sono gli pneumatici consentiti per un’auto o una moto, di solito basta dare un’occhiata ai documenti del veicolo, ovvero il libretto di circolazione. Tuttavia, spesso sono consentite anche altre dimensioni, ma le variazioni devono essere registrate, altrimenti la carta di circolazione e la copertura assicurativa non saranno valide.

 

Etichetta europea dello pneumatico

Come per moltissimi altri prodotti, ci sono diverse direttive europee che riguardano gli pneumatici. Pertanto, dal 1° novembre 2012, il produttore ha l’obbligo di contrassegnare tutti gli pneumatici con l’etichetta europea dello pneumatico. Questa normativa è obbligatoria già dal 2009 per auto e veicoli commerciali. La dimensione dell’etichetta è standardizzata, così come i valori misurati: resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e rumorosità esterna da rotolamento. Con questa regolamentazione l’Unione Europea vuole innanzitutto tutelare l’ambiente. È quindi importante per i clienti osservare bene l’etichetta europea dello pneumatico, per acquistare prodotti che abbiamo delle buone prestazioni in tal senso.

 

 

EU Reifenlabel

Etichetta europea dello pneumatico : E C 71

 

 

 

 

Da Maggio 2021 però ci sarà una variazione in tal senso. Infatti il Parlamento e il Consiglio dell’Unione europea hanno preso una decisione sulla prossima fase di sviluppo dell’etichetta  che verrà introdotta nel mercato il 1 maggio 2021, con in programma una revisione dell’accordo (articolo 14) per giugno 2025.

Il concetto generale di etichettatura dei pneumatici rimane sostanzialmente simile ma con l’aggiunta di una serie di nuovi dati e con solo cinque classi, anziché sette, di prestazione. In questo modo, gli pneumatici potranno essere classificati con le lettere ABCDE, mentre spariranno le categorie F e G.

Le nuove norme prevedono anche una sorveglianza del mercato rafforzata e delle sanzioni per migliorare l’applicazione delle norme sull’etichettatura. Potrebbero esserci addirittura delle imposte o, al contrario, degli incentivi per l’acquisto di prodotti con una buona classificazione.

Il nuovo regolamento prevederà inoltre l‘obbligo di comunicare le informazioni sull’etichetta alle autorità nazionali, un adempimento che, insieme all’introduzione di una banca dati per la registrazione dei pneumatici, dovrebbe consentire una migliore trasparenza e visibilità dei prodotti e del mercato, sia per i consumatori che per le autorità.

In base all’articolo 5.1 del nuovo regolamento, la banca dati dei prodotti entrerà in vigore a partire da maggio 2021.

Poiché uno degli obiettivi chiave dell’etichettatura era ridurre le emissioni e incoraggiare le economie circolari, entro due anni verrà inoltre introdotta un’etichetta per pneumatici ricostruiti.

 

Ma vediamo come cambierà visivamente l’etichetta.

In primo luogo spicca l’aggiunta di un codice QR incorporato nella parte superiore dell’etichetta.

La resistenza al rotolamento / consumo di carburante e le prestazioni di aderenza sul bagnato rimangono la parte principale dell’etichetta, sebbene con icone ridisegnate e la diversa classificazione delle categorie in lettere, di cui sopra.La parte dell’etichetta relativa alla rumorosità di marcia è stata ridisegnata per rappresentare graficamente il livello sonoro con una valutazione in lettere. Il valore del decibel rimane. Inoltre è stato introdotto l’indicatore per la tenuta sul ghiaccio.

Infine, come si vede sulle prime immagini rilasciate, accanto alle novità delle icone per la rumorosità e la tenuta su ghiaccio, nell’etichetta è stato lasciato uno spazio vuoto per l’aggiunta di un grafico che rappresenterà i risultati relativi al test di abrasione, che verrà presto pubblicato.

 

 

Obbligo della ruota di scorta

Molti automobilisti si domandano se avere una ruota di scorta sia indispensabile. In realtà la domanda contiene già la risposta, visto che oggi molti produttori di auto equipaggiano i propri veicoli solo con un kit di riparazione e non più con una ruota di scorta. Se fosse obbligatorio sicuramente lo farebbero. E infatti non esiste una legge sull’obbligo della ruota di scorta o del kit di riparazione. Ciò nonostante, dovrebbe essere nel proprio interesse avere una soluzione in caso di gomma a terra. E a proposito: a differenza dell’uso di una ruota di scorta, dopo aver utilizzato un kit di riparazione devi guidare immediatamente verso l’officina più vicina.

 

Obbligo degli pneumatici invernali

In alcuni paesi europei gli pneumatici invernali sono obbligatori a determinate condizioni, che sono per lo più legati alle condizioni atmosferiche o un periodo specifico. Mentre non ci sono obblighi di legge su questi temi in paesi come l’Albania e Malta, in paesi come l’Italia, la guida senza pneumatici invernali è punibile. Quindi, si dovrebbe verificare le regole poco prima delle vacanze invernali.In alcuni luoghi, gli pneumatici invernali sono tenuti a limiti di velocità, altrove le catene da neve non possono essere utilizzati.

Il risparmio non è mai guadagno

Ecco cosa si celava dietro la compravendita di auto usate e quali potrebbero essere le nuove disposizioni di legge.

 

La caccia agli evasori fiscali si estende anche all’acquisto di auto usate in Europa. Il decreto fiscale in fase di approvazione a Palazzo Chigi e collegato alla manovra di bilancio per il 2020, prevede l’obbligo di un controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate sull’acquisto di auto usate in Paesi UE qualora non sia previsto il versamento dell’iva tramite F24 Elide.

Molti sono stati a partire da Gennaio di quest’anno, le operazioni che hanno portato all’arresto di alcuni rivenditori di auto che attraverso le cosiddette “frodi carosello” hanno evaso l’Iva sulle operazioni di compravendita di auto usate di provenienza estera.

Per evitare le frodi carosello, i realtà il sistema inibisce l’immatricolazione delle auto se manca il pagamento dell’iva. Ma allo stesso tempo prevede tre deroghe:

  • Nei casi in cui si applica il regime del margine;
  • Per i veicoli presentati come beni strumentali;
  • Per quelli che risultano acquistati da privati.

Deroghe facilmente eludibili, visto che molti hanno messo in piedi dei sistemi studiati apposta per sfruttarle a proprio favore. A ciò si aggiungono i controlli da parte delle Motorizzazioni che gestivano le pratiche e i permessi rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, che visto i fatti, sono risultati molto superficiali.

Nel 2016, con l’inchiesta nominata Déjà vu, che ha portato all’arresto di tre indagati accusati di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla commissione di reati contro la fede pubblica e il fisco, gli inquirenti hanno ricostruito come avvenivano le operazioni di frode:

I documenti originali delle auto estere venivano portati in Motorizzazione mentre quelli falsificati venivano presentati all’Agenzia delle Entrate, ovvero la ragione sociale della società acquirente veniva tolta in modo da far figurare come acquirente effettivo un privato, oppure venivano presentate delle dichiarazioni mendaci. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate, con l’aiuto di uno degli indagati, sbloccava le targhe e quindi le auto potevano essere rivendute e circolare.

Questo sistema ha portato all’evasione di un milione e mezzo di euro.

Ma quello citato non è l’unico caso. E ciò giustifica anche il prezzo finale delle auto , di gran lunga molto più conveniente per l’acquirente finale a discapito dei rivenditori onesti che invece l’iva la pagano regolarmente.

Ma vediamo cosa dovrebbe prevedere la nuova normativa. La novità sarebbe contenuta nell’art.9 del Decreto Fiscale che recita testualmente “Frodi nell’acquisto di veicoli fiscalmente usati”. In buona sostanza, qualora per l’acquisto dell’automobile non è previsto il versamento dell’iva tramite F24 elide, gli acquirenti dovranno comunicarlo all’Agenzia delle Entrate che effettuerà le opportune verifiche. Chi non lo farà potrà incorrere in sanzioni e divenire corresponsabile di eventuale evasione fiscale qualora il fisco accerti la violazione dell’obbligo di pagamento Iva.

Si tratta, quindi, di un obbligo che riguarda sia i titolari di partita iva sia i privati cittadini che verrebbero equiparati a norma di legge. I veicoli considerati sono quelli usati acquistati nei Paesi appartenenti all’Unione Europea.

 

 

 

Fonti:

Il Sole 24 Ore –  “Import parallelo di auto, il cliente ripaga L’iva evasa” – 3 Ottobre 2019

Il messaggero – Vendita di auto dall’estero con maxi evasione dell’iva. L’accusa : “ Questo il meccanismo” – 16 Gennaio 2019

Investireoggi – Acquisto auto usate in Europa : obbligatorio denunciare l’esonero dal pagamento iva – 19 Ottobre 2019

Sabato 23 Novembre 2019 - Ti aspettiamo intera giornata!

Sabato 23 Novembre 2019 – Ti aspettiamo intera giornata!

Sabato 23 Novembre saremo aperti intera giornata durante la quale potrai effettuare la manutenzione alla tua vettura oppure chiedere un preventivo per l’acquisto di una nuova auto.

Inoltre in occasione di questa giornata abbiamo pensato di farti un regalo:

 

Un buono da 50,00 euro da spendere per le tue prossime manutenzioni o per l’acquisto di accessori che ti permetteranno di rendere la tua auto unica.

 

 

 

 

 

Ma le sorprese non finiscono, durante l’attesa potrai trascorrere il tuo tempo con la tua famiglia in quanto la nostra struttura è dotata di un’area giochi per i tuoi bambini

 

 

 

 

 

 

 

Diversamente potrai approfittare per svolgere tranquillamente il tuo lavoro usufruendo della nostra workstation

 

 

 

 

 

 

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Hyundai i10, arriva la terza generazione

Hyundai i10, arriva la terza generazione

Arriva la terza generazione della citycar coreana, ma progettata e costruita in Europa. La novità si sintetizza nello slogan “Go Big”. Già, Hyundai va alla grande e la i10 cresce sia in dimensioni che dotazioni, mantenendo sempre l’agilità e la dinamicità che deve contraddistinguere una citycar.

Hyundai i10 di terza generazione presenta l’ampia griglia frontale che costituisce uno degli stilemi di risalto nella più recente definizione stilistica del colosso coreano e qui, pur mantenendo la caratteristica griglia “a nido d’ape”, ingloba le luci diurne.

La soglia di carico, tuttavia, essendo stata abbassata di 29 mm rispetto alla generazione che si prepara ad essere sostituita, rende più accessibile lo stivaggio dei bagagli e degli oggetti di uso quotidiano.

I tecnici Hyundai informano che, ora, l’intera gamma delle funzioni di bordo viene integrata all’interno di un display centrale da 8”; le funzioni multimediali e di interfaccia smartphone – con sistema di ricarica wireless – avvengono mediante gli standard Apple CarPlay ed Android Auto.

La terza serie della citycar i10 utilizza la lineup dei dispositivi di ausilio attivo alla guida Hyundai SmartSense: l’equipaggiamento prevede, fra gli altri, il modulo di frenata autonoma d’emergenza con videocamera anteriore di riconoscimento veicoli e pedoni; la gestione automatica dei fari abbaglianti; nonché la disponibilità del sistema di retrocamera (particolarmente utile per le manovre di parcheggio), del mantenimento attivo di corsia, del rilevamento stanchezza conducente e del rilevatore limiti di velocità.

 

Vetture usate: non è tutto oro quello che luccica

Vetture usate: non è tutto oro quello che luccica

Import parallelo di auto, il cliente ripaga l’Iva evasa

Finora sono solo un migliaio le auto la cui carta di circolazione è stata sequestrata per frode Iva. Ma ormai investigatori e agenzia delle Entrate sanno che questa è solo la punta dell’iceberg. È per questo che il settore auto è fra quelli al centro delle attuali strategie antievasione (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) e sarà forse toccato da nuove norme contenute nei prossimi provvedimenti fiscali del Governo. Ma le indagini in corso hanno già posto a Procure, Agenzia e Motorizzazione vari problemi. Ci si chiede soprattutto se i veicoli possano restare bloccati fino a quando gli acquirenti finali saldano l’Iva, nonostante essa sia stata evasa dai commercianti da cui hanno effettuato l’acquisto.

Nel mirino ci sono le vetture usate d’importazione parallela. Ormai sono 130mila all’anno (corrispondenti al 10% del mercato del nuovo), per un giro d’affari che secondo fonti investigative sfiora i 3 miliardi. Quindi il valore medio si aggira sui 23mila euro e testimonia che si tratta spesso di modelli di pregio.

Le indagini in corso riguardano decine di migliaia di esemplari. La sola Guardia di finanza di Pordenone ha indagato su oltre mille vetture, nella prima operazione ormai quasi conclusa che ha mostrato come sia stato aggirato il sistema antifrode avviato nel 2007 dopo le prime denunce, che risalgono a vent’anni fa.

Per evitare le frodi carosello, il sistema inibisce l’immatricolazione se manca il pagamento dell’Iva. Ma prevede tre deroghe: nei casi in cui si applica il regime del margine; per i veicoli presentati come beni strumentali; per quelli che risultano acquistati da privati.

Così molti importatori professionali si sono finti privati, presentando alla Motorizzazione copie falsificate delle fatture estere in cui appare che l’acquirente è un privato. La Motorizzazione non controlla, tanto che in un caso è “passata” anche una pratica nel cui fascicolo c’erano sia l’originale della fattura col nome dell’importatore reale sia la copia alterata col nome di un privato.

Da marzo 2018 è attivo un censimento delle importazioni dei privati, ma il software dell’agenzia delle Entrate sblocca automaticamente le pratiche dopo due giorni. Inibisce solo quelle presentate con il codice fiscale di un soggetto che ha già effettuato altre immatricolazioni nel corso dell’anno o che ha anche una partita Iva come commerciante di veicoli (si veda anche Il Sole 24 Ore del 2 aprile).

Di tutto questo ora c’è diffusa consapevolezza nelle amministrazioni competenti, tra le quali sono in corso contatti. E le Entrate tengono corsi di formazione per sensibilizzare i dipendenti, anche sul tema dei controlli documentali. Ma restano da risolvere varie questioni.

Quella più rilevante è il trattamento da riservare agli acquirenti finali. Tutte le carte di circolazione sono state sequestrate. La Motorizzazione di Campobasso ha annullato l’immatricolazione e i proprietari, per evitare l’inutilizzabilità del veicolo, hanno dovuto ritargarlo pagando l’Iva, pur essendo estranei al reato (lo sarebbero anche se si accertasse la loro connivenza con i commercianti, che quasi sempre non è penalmente rilevante). In altre città, sono stati rilasciati permessi provvisori di circolazione. E i pareri discordi si susseguono.

Fonte:  Il Sole 24 ore

“Import parallelo di auto, il cliente ripaga l’Iva evasa” di Maurizio Caprino

 

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